venerdì 20 gennaio 2012

Test Tecnosky 66ED




Gli obbiettivi ED (extralow Dispersion) prodotti, lavorati e intubati in Cina o a Taiwan, hanno in pochi anni invaso il mercato sotto forma di rifrattori apocromatici e semi-apocromatici dei più disparati diametri e rapporti focali, ormai reperibili a prezzi relativamente bassi.
Il Tecnosky 66ED è uno dei più piccoli rifrattori semi-apocromatici presenti sull’ormai sterminato mercato dell’astronomia amatoriale, e le sue potenzialità tecniche mi hanno spinto al suo acquisto come strumento “da balcone”.

Dati:

D: 66mm

F: 400mm

f:6

Obbiettivo: doppietto spaziato in aria con elemento in vetro ED in H-FK61

Focheggiatore: Cryford con demoltiplica 1:10

Innesto: 31.8mm

Paraluce: scorrevole

lunghezza: 31cm (paraluce ritratto)

Peso: 1.73 Kg

Meccanica :

L’intubazione è molto solida e curata, il focheggiatore cryford con demoltiplica non presenta giochi e possiede una perfetta scorrevolezza anche sotto carichi (relativamente) pesanti. oltretutto il corpo del focheggiatore posside una scala graduata, che può essere di aiuto per chi sceglie di farne un uso astrofotografico.
Mi lascia perplesso la scelta del costruttore di usare un focheggiatore da 31.8mm di grosso diametro e non uno da 50.8mm, decisamente meno limitativo in astrofotografia.
Il paraluce scorre in modo molto dolce sul tubo e quando è completamente ritratto lo strumento possiede una lunghezza di appena 31cm!
Una dozzina di diaframmi a scalino, uniti ad un ottima opacizzazione interna aiuta ad una miglior contenimento della luce diffusa.
Il telescopio possiede uno “zoccolo” in alluminio nero, con filettatura da ¼ per i treppiedi fotografici della larghezza di una staffa vixen, Il che ne permette un utilizzo semplice sia su treppiedi leggeri che su montature.

Star test:

Le figure di diffrazione sono simili, tuttavia in extrafocale si nota un immagine più impastata con un rinforzo dell’anello esterno, sintomo di aberrazione sferica.
Quest’aberrazione tuttavia è abbastanza leggera e non da problemi sul campo, infatti il punto di fuoco mi è parso piuttosto preciso.
Si nota una leggera colorazione azzurro-verdognola a testimonianza della non completa apocromaticità di quest’ottica (ricordo che un ottica, secondo la legge di Abbe, è definita apocromatica quando è capace di far convergere in un unico punto di fuoco i canali R,G e B).
Non ho notato astigmatismo, tensioni, rugosità o errori zonali. La luce diffusa è ottimamente controllata.
Il campo è curvo, ma sinceramente non mi da alcun problema durante le osservazioni.

Prova sul campo:

(serata fredda e ventosa con seeing pessimo)
Il fondo cielo scuro e le stello puntiformi rendono le osservazioni a largo campo molto performanti. Un oculare UWA come il mio widescan da 16mm, regala, grazie alla corta focale dello strumento, una visione mozzafiato dei campi stellari galattici .
M42 a 20x (E.S. 20mm) appare ben staccata dal fondo, con il trapezio in parte risolto e le strutture di polvere accentuate.
Gli ammassi stellari nell’Auriga sono molto graziosi e si presentano con centinaia di stelline a “punta di spillo”.
Giove, durante una seconda serata con seeing migliore , a 133x (TMB planetary 6mm+ barlow televue 2x+diagonale dialettrico William Optic 31.8) appare molto contrastato, il piccolo diametro attenua il disturbo seeing. Le fasce sono ben contrastate e appaiono frastagliate. Si nota però la mancanza di risoluzione a causa del diametro piuttosto modesto. passando dal piccolo ED al grosso 12” sembrava di riacquistare la vista!
Stesso discorso sulla luna.

Conclusione:

questo telescopio è davvero ben fatto in ogni singola parte, sia dal punto di vista estetico che da quello funzionale. Le ottiche sono ben lavorate, e possono dare soddisfazione sia in ambito visuale che fotografico. Utile come telescopio da viaggio o come strumento “complementare” grazie all’adattamento termico estremamente rapido. la sua leggerezza e la sua compattezza, aiutano non poco nel trasporto.
Perciò, considerando anche il prezzo molto abbordabile, mi sento di consigliare vivamente l’acquisto di questo telescopietto, capace di sfruttare al massimo i 66mm della sua ottica.

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