mercoledì 22 giugno 2011

Test Explorer Scientific 70° F 20-10mm


Premetto dicendo che gli oculari che sto per descrivere, sono stati provati sul mio newtoniano f5 da 12” in configurazione dobson, in un’umida serata estiva.

MECCANICA ed ESTETICA
Il corpo degli oculari è realizzato in alluminio anodizzato, e presentano al centro un anello di gomma ruvida per una migliore presa. Il paraluce richiudibile in gomma mi è parso molto comodo, in quanto posiziona l’occhio alla giusta distanza, permettendo di cogliere comodamente l’intero campo di 70°.
Sfoggiano un barilotto di ottone cromato perfettamente lucido senza scanalatura di sicurezza.
L’estetica è piuttosto spartana (ricordano i Plossl Meade serie 4000) ma comunque curata e piacevole alla vista.
Il loro peso va dai 115 g per il 20mm ai 73g per il 10, il che li rende utilizzabili senza preoccupazioni anche su focheggiatori economici che tendono spesso a flettersi con un carico eccessivo.
Per quanto riguarda l’opacizzazione interna, non ne ho mai visto di peggiore, quella dei Kellner Konus è NETTAMENTE superiore (!)
L’interno del barilotto presenta la filettatura di innesto per i filtri perfettamente lucida, e la restante parte intera verniciata con un colore grigio scuro lucido (!!). (come può mai venire in mente di fare una opacizzazione lucida?)
Le lenti appaiono pure con dei riflessi verdastri, il che indica il classico trattamento multistrato usato dalle ditte asiatiche.

Prova sul campo:

Luminosità: molto buona in entrambi gli esemplari, grazie soprattutto alle sole 5 lenti previste dallo schema ottico.

Luce diffusa: piuttosto visibile nel 10 mm su soggetti luminosi quali Vega, stessa cosa nel 20mm ma in maniera minore.

Coma: presente in entrambi oltre i 60° (il che è comprensibile nel 20mm (75x) per ilrapporto focale spinto del telescopio, ma nel 10mm? (150x) .

Incisione: incisione generale molto buona, specie per il 20mm.

Riflessi: è presente un fastidioso riflesso su soggetti luminosi come Vega nel 20 mm, non ne ho rilevati invece nel 10mm invece.

Immagini fantasma: è presente un’immagine fantasma appena percepibile nel 20 mm se nel campo c’è una stella particolarmente luminosa, idem nel 10mm ma in modo un po’ più consistente.

Aberrazione cromatica: è presente una leggera e trascurabile iridescenza su oggetti stellari particolarmente luminosi. Interessante notare come il livello di aberrazione cromatica rimanga immutato anche al bordo estremo del campo(nonostante passi da un iridescenza di colore "caldo" in buona parte del campo e di colore "freddo" sul bordo estremo).

Astigmatismo: comincia ad essere percepibile in intra ed extrafocale oltre i 55-60°, ma non è affatto fastidioso.

Curvatura di campo: leggera (convessa)

Parallasse: non ho rilevato alcuna paralasse. ( NB: Con il dobson f5 la parallasse non è percepibile, ma con il Maksutov skywatcher da 90mm f13,8 la parallasse compare in modo molto fastidioso.)

In conclusione:
Sono oculari grandangolari di livello basso, se perdoniamo il facilmente rimediabile errore dell’opacizzazione interna, li trovo piuttosto consigliabili, in quanto comodi, leggeri e con un ottimo rapporto qualità/prezzo.

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