giovedì 23 giugno 2011

Test widescan 16mm type III


il suddetto oculare è stato provato sul mio dobson da 12” f5, in una umida e calda serata estiva, attraverso un adattatore auto costruito in quanto non riesco ad andare a fuoco a causa della mancanza di bak focus del mio Newton. Cosa facilmente rimediabile artigianalmente, o mettendo mano al portafoglio acquistando l’adattatore 2”/1,25” a basso profilo della Baader Planetarium per la (sarcasticamente parlando) modica cifra di 28€.
Questo oculare è stato uno dei primi oculari ultragrandangolari a comparire sul mercato, possiede un AFOV° di ben 84°, formato da 31.8 e una costruzione generale di ottimo livello

MECCANICA ed ESTETICA:
l’intero oculare appare piuttosto massiccio,resistente e curato, come da tradizione Giapponese: possiede un corpo di alluminio anodizzato e un barilotto cromato in ottone piuttosto spesso e pesante,con la classica scanalatura di sicurezza.
L’itero oculare pesa 135 g.
Il paraluce ripiegabile in gomma, svolge bene il suo lavoro, ma va abbassato per permettere di godere a pieno dell’intero campo apparente.
L’opacizzazione interna del barilotto appare davvero ben fatta, anche sulla filettatura di alloggio dei filtri.
Le lenti presentano riflessi verdastri, il trattamento è multistrato.
In conclusione: ottima realizzazione generale.
Prova sul campo:

Luminosità: piuttosto buona senza segni di vignettatura.

Luce diffusa: è presente della luce diffusa attorno a stelle particolarmente luminose, ma in condizioni normali non da alcun fastidio.
Coma: il coma comincia a fare capolino intorno ai 60-65°, ma non mi ha causato alcun fastidio.

Incisione: l’incisione è buona, ma è ovvio che la moltitudine di lenti non si può pretendere una incisione molto alta, le stelle ad esempio sono sempre un po’ gonfie, meno puntiformi di come appaiono in un semplice Plossl, tuttavia per l’osservazione del cielo profondo si tratta di una prestazione più che buona.

Riflessi: è presente un molto debole su oggetti stellari particolarmente luminosi, non da alcun fastidio però.

Immagini Fantasma: si è presentata una leggera immagine fantasma inquadrando Vega, quindi, anche questo difetto si presenta nelle stesse condizione del riflesso, e come quest’ultimo non da alcun fastidio.

Astigmatismo: molto leggero oltre i 65, affatto fastidioso. Questa aberrazione è normale in oculari ultragrandangolari come questo.

Aberrazione cromatica: c’è una leggera iridescenza attorno a stelle molto luminose. Questo oculare da un immagine leggermente “calda”.

Curvatura di campo: la curvatura di campo è piuttosto accentuata (concava), ed è a mio parere il peggior difetto dell’oculare, in quanto, i difetti e le aberrazioni riportate sopra non danno problemi durante una normale osservazione.

In conclusione: questo oculare ha davvero buone prestazioni generali, anche se qualitativamente inferiori ad oculari di pari AFOV° più moderni come i Nagler, lo trovo davvero consigliabile, i suoi 84° di campo apparente sono davvero entusiasmanti da usare, e la sua realizzazione meccanica è davvero di ottimo livello. Nell’usato si trova intorno ai 90€.
Quindi se non disdegniate i compi curvi e disdegniate di dover sborsare oltre 250€ per un oculare di pari AFOV°(seppur qualitativamente molto buono)questo piccoletto degli occhi a mandorla potrebbe essere ciò che cercate!

1 commento:

  1. widescan ho avuto il 13mm ottimi oculari veramente,con un campo apparente enorme. complimenti per il blog. bloghttp://frasco65.blogspot.com/

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